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Siamo nella provincia di Terra d'Otranto, estremo lembo di quello che era stato il Regno delle Due Sicilie, due anni dopo l'unificazione e quindi dopo la nascita del Regno d'Italia. Il Meridione vive in una condizione di oppressione e sottomissione ai piemontesi, che inviano nelle province il loro esercito, la cosiddetta Guardia Nazionale, per imporre obbedienza al re Vittorio Emanuele II e fronteggiare la rivolta di una parte di popolazione che non accetta i nuovi regnanti. È questo il quadro temporale in cui si colloca il nuovo romanzo storico di Angelo Donno, che ha per protagonista il giovane Giulio Longo, cresciuto dal padre a pane e carboneria e destinato a diventare punto di riferimento della lotta partigiana contro i piemontesi. Strenuo difensore dei diritti della sua terra e della sua gente, Giulio è simbolo e voce di una popolazione che visse in maniera drammatica l'Unità d'Italia.